BEGONIA SEMPERFLORENS

Pubblicato: settembre 30, 2014 in Uncategorized

BEGONIA SEMPERFLORENSDESCRIZIONE GENERALE
La Begonia Semperflorens è una pianta di piccole dimensioni, succulenta dotata di un appartato radicale formato di sottili radici fascicolate, è formata da compatti cespugli di fogliecarnose lucide dalla forma arrotondata e dal colore verde brillante o bronzo-rossastro. Le dimensioni ridotte variano da un’altezza minima di 25cm ad una massima di 40 cm. I fiori sono piccoli, costituiti da quattro petali e sono di colore bianco, rosso o rosa.
ESPOSIZIONE
La Begonia Semperflorens richiede molta luce e perciò deve essere riposta in ambienti molto luminosi, ma la luce deve essere diffusa ed indiretta, anche a mezz’ombra, l’importante è che non sia sottoposta a luce diretta. La si può riporre all’esterno solo nei mesi più caldi.
Per favorire lo sviluppo vegetativo prima della fioritura è necessario aumentare le ore di luce durante il periodo autunno-inverno utilizzanzo la luce artificiale.
FIORITURA
La fioritura inizia da metà primavera fino all’inizio dell’autunno con i primi freddi.

CURA
CONCIMAZIONE: La Begonia Semperflorens va concimata per tutto l’anno, più frequentemente nei priodi più caldi arrivando a concimarla ogni 2 settimane, e meno frequentemente durante i priodi freddi.
POTATURA: Potare i rami secchi e/o sfioriti a marzo, cioè prima di procedere col rinvaso. Durante l’estate va eseguita la cimautra per più volte al fine di evitare che la pianta si diradi e per evitare che gli steli crescano in maniera spropositata e farle produrre così dei fiori più vigorosi.
MALATTIE: La Begonia Semperflorens, quando viene coltivata in luoghi poco ventilati può essere soggetta ad attacchi della cocciniglia farinosa. Nel caso in cui le foglie diventino pallide, può esserci una eccessiva esposizione al sole. Se invece le foglie imbruniscono ai margini, può essere che l’aria sia eccessivamente secca. In generale comunque si tratta di una pianta molto resistente alle malattie.
PARTICOLARITA’: Si tratta di una pianta da mantenere lontana da correnti d’aria e che non sopporta i ristagni d’acqua. Mantenere il terreno costantemente umido.
TEMPERATURA: L’ambiente per le piante giovani deve avere una temperatura compresa tra i 20° ed i 22°C. Man mano che crescono, fino all’induzione fiorale, la si deve abbassare fino ai 18°C. All’inizio della fioritura va ridotta ulteriormente fino a 16-18°C.
RINVASO: Per favorire la crescita è necessario praticare il rinvaso, nel periodo tra marzo e luglio.
SUBSTRATO: Per il substrato della Begopnia Semperflorens utilizzare una composta di terriccio sciolto arricchito con torba e ben drenato.
PROPAGAZIONE: La propagazione della Begonia Semperflorens avviene per talea di foglia in primavera.

girasoleIl girasole, il fiore simbolo dell’allegria
Un girasole, un omaggio al sole e un simbolo di allegria
Che sia un girasole unico oppure un prato gremito di girasoli, l’impressione che se ne ha allo sguardo, è di immediata allegria e di calore.
Sarà forse per la grande corolla gialla, che ricorda, inevitabilmente, il sole, così il girasole è diventato poco per volta anche fiore ornamentale, addirittura un fiore da regalare in alcune occasioni per augurare felicità, fortuna o per celebrare un successo.
Chi non apprezza l’intensità delle rappresentazioni del girasole nei dipinti di Van Gogh?
Il nome scientifico del girasole è Helianthus annuus, nome che richiama i termini grechi “helios”, cioé sole, e “hantus”, che significa fiore, quindi il girasole è il fiore del sole. Fa parte della famiglia delle Compositae e si caratterizza per il suo evidente eliotropismo, cioé la prerogativa del suo capolino di ruotare seguendo il movimento del sole.
La mitologia greca parla di una ninfa di nome Clizia che si era innamorata di Apollo, dio del Sole, al quale riservava languidi sguardi, tuttavia Apollo non gradiva il suo corteggiamento e la ninfa, affranta per la delusione, trascorse nove giorni in lacrime fino a che Apollo non la trasformò in un grande fiore giallo sempre rivolto verso il sole, il girasole, appunto.
E’ un fiore originario dell’America, presso le popolazioni precolombiane, soprattutto gli Incas, era venerato come simbolo del Dio Sole ma anche utilizzato nell’alimentazione, venne introdotto in Europa in seguito alle prime esplorazioni e scoperte geografiche e venne subito molto apprezzato per la bellezza e successivamente per le proprietà alimentari fino a che si iniziò a coltivarlo su larga scala per la produzione di olio di girasole.
Il girasole può essere anche protagonista dei nostri giardini, per questo va seminato all’inizio della primavera prediligendo luoghi molto esposti al sole, le innaffiature devono essere costanti, anche se è una pianta che sopporta la siccità, ma occorre evitare i ristagni d’acqua. La pianta crea un altro fusto che può diventare molto robusto e, in altezza, raggiungere anche i 2-3 metri. Esistono anche specie adatte a essere piantate in vaso e che, quindi, rimangono molto basse.
Al termine della fioritura al posto dei petali troveremo tanti piccoli frutti che a loro volta contengono i semi che sono commestibili e dalla cui spremitura si ricava l’olio. I semi dei girasoli del nostro giardino si possono tenere da parte per la semina dell’anno successivo.

La Kentia

Pubblicato: agosto 19, 2014 in Uncategorized

kentiaLA kentia è una piccola palma sempreverde dalle lunghe fronde ricandenti, facile da curare e coltivabile alle nostre latitudini prevalentemente in casa.

Si caratterizza per avere un fusto piuttosto breve e fronde eleganti e ricadenti costituite da foglie con apici appuntiti e nervature in rilievo lunghe anche 60 cm. L’infiorescenza è a forma di spigha cilindrica; all’interno  nasconde dei piccoli fiorellini di colre verde – marrone a cui faranno seguito frutti a forma di oliva.

In natura alcuni esemplari possono raggiungere 15 metri di altezza, in appartamento arrivano ai 3 m.

Le due specie più diffuse di queste eleganti palme sono la Howea forsteriana e la Howea belmoreana. La prima, grazie alla forma delle sue fronde, si sviluppa anche in larghezza; la seconda è più  slanciata. Nei negozi di consegna fiori a domicilio trovate tutte le specie di Kentia.
Uno di questi negozi è “fiorfiori.it” dove trovate tantissime composizioni floreali per tutte le occasioni e piante in vaso.
Ama una buona illuminazione, ma non sole diretto, e puo’ venire collocata anche in ambienti non molto luminosi, che pero’, ne rallentano la crescita. Prestare attenzione alle correnti d’aria.

LA Kentia è conosciuta anche perchè è tra quelle piante che assorbono le radiazioni elettromagnetiche e quindi è consigliabile metterla vicino a pc o altri apparecchi così che ne assorba in parte le onde.

La fioritura non avviene praticamente mai in appartamento.

utile somministrare concime liquido con una cadenza bisettimanale durante il periodo vegetativo.

La Kentia non necessita di particolari esigenze di acqua, occorre solo mantenere il terreno leggermente umido. E’ buona norma nebulizzare sulle foglie dell’acqua nei periodi di caldo eccessivamente secco.

 Ottima la toelettatura con un panno inumidito, evitare l’uso di lucidante fogliare.

Tra i parassiti si possono osservare talvolta le cocciniglie, che provocano ingiallimenti alle foglie. Per eliminarle si può passare dell’alcol sulle foglie con del cotone. Gli acari provocano punteggiature che con il tempo diventano più scure e possono arrivare a rendere le foglie trasparenti.

Mantenendo una costante umidità ambientale vaporizzando acqua sul fogliame, si prevengono anche questi attacchi. Se le foglie invece diventano secche può essere anche solo per l’aria troppo secca e calda, è quindi meglio mettere  la pianta in un luogo più fresco e nebulizzare ogni tanto il fogliame con acqua priva di calcare.

Evitare che si creino ristagni d’acqua nel sottovaso

Come temperatura meglio non scendere sotto i 14°C., infatti il suo clima ottimale, in primavera-estate, e’ intorno ai 20-25°C. Per gli esemplari coltivati in esterno, se la temperatura scende al di sotto dei 10°C. è necessario praticare una pacciamatura a scopo protettivo o proteggerle in piccole serre.

LA Kentia si ripdoruce tramite seme in cassetta, verso fine febbraio. Il procedimento non è dei più semplici: seminare in un substrato di torba, mantenendo una temperatura di 27°C.; se si riesce a far germinare i semi, quando le piantine sono maneggiabili bisogna trapiantarle in vasetti singoli. La crescita di questo genere di piante è lentissima.

ACHILLEA FILIPENDULINA

Pubblicato: luglio 28, 2014 in Uncategorized

achlllieaACHILLEA FILIPENDULINA

Pianta arbustiva perenne di taglia media, con foglie gialline in estate, vive bene in pieno sole su scarpate e lungo i pendii soleggiati, diventa un piccolo arbusto tondeggiante. A Foglie caduche.
Ha bisogno durante il gioro di almeno alcune ore  di irraggiamento solare diretto. Durante i mesi invernali la parte fogliare può disseccare del tutto per spuntare l’anno successivo. Queste piante non temono il freddo e vanno bene da coltivare in giardino in qualsiasi periodo dell’anno meglio se in luogo ben luminoso, alla luce solare diretta. Sono piante rustiche molto resistenti e stanno bene all’aperto, magari se in inverno ci sono gelate è conveniente proteggerle con un telo leggero.
Fiorisce in estate e i fiori sono disposti a mazzetti di colore giallo chiaro molto belli.Questa pianta si trova anche con la vendita di fiori online dove c’è un’ampia gamma di piante di ogni tipo da scegliere come il sito “Fiorfiori.it”.
Per il concime si può utilizzare concime anche da versare nell’acqua da annaffiare circa ogni 20 giorni. In inverno però non serve annaffiarle, è importante farlo in estate ma non eccessivamente e lasciare, che tra un’annaffiatura e l’altra la terra si possa riasciugare per almeno un paio di giorni, quindi bagnare  poi successivamente in profondità ogni 2 settimane circa.
All’inizio della primavera con l’arrivo delle temperature tiepide è consigliabile praticare un trattamento preventivo contro i parassiti  con un insetticida ad ampio spettro, prima che arrivino i fiori. Prima che le gemme ingrossino eccessivamente è consigliabile anche praticare un trattamento fungicida . Come temperatura amano le termperature miti ma dove possano godere di almeno alcune ore di luce solare diretta e calore.

ACERO PALMATUM BONSAI

Pubblicato: luglio 28, 2014 in Uncategorized

bonsaiL’Acero Palmatum Bonsai è una pianta dal portamento arbustivo, si potrebbe definire anche piccolo alberello. La chioma ha una forma tondeggiante. A questo genere appartengono circa 200 specie con foglie decidue o sempreverdi, che durante il periodo autunnale hanno colorazioni molto vivaci ed apprezzabili, variano dal giallo, all’arancione al rosso ed al porpora vivo. Le foglie hanno una bella forma, a 5 o 7 punte. Molto caratteristici di questa pianta sono i frutti, chiamati “samare” che hanno due ali che servono a favorirne la dispersione attraverso il vento.
Per l’Acero Palmatum Bonsai la posizione prediletta è in pieno sole o al massimo a mezz’ombra.
Se viene collocato in una posizione dove può ricere molti raggi del sole, durante l’autunno la colorazione delle foglie sarà ancora più spettacolare. Gli esemplari coltivati come bonsai devono essere esposti ai raggi del sole solo durante la primavera, infatti d’estate è preferibile tenerli all’ombra parziale altrimenti si potrebbero danneggiare le foglie.
I fiori compaiono in primavera ma non sono niente di speciale. In effetti questa pianta è apprezzata per le foglie.

Per concimare l’Acero Palmatum Bonsai va utilizzato dello stallatico maturo prima di metterlo a dimora. Si può usare anche del concime a lenta cessione, basta seguire le indicazioni del prodotto.
L’irrigazione è necessaria solo per le piante giovani o durante lunghi periodi di siccità.
Per la potatura vanno eliminate le parti in eccesso e quelle danneggiate. Le specie trattate a bonsai vanno potate in maniera specifica.
L’Acero Palmatum Bonsai è molto semplice da coltivare ma la sua crescita è molto lenta.
Gli esemplari coltivati a bonsai vanno rinvasati in primavera prima che compaiano le gemme.
L’Acero Palmatum Bonsai preferisce terreni freschi, argillosi e ben drenati.
L’Acero Palmatum Bonsai va seminato in autunno all’aperto o in locali non riscaldati.

Le dafne

Pubblicato: giugno 25, 2014 in Uncategorized

dafneIl genere Daphne (o Dafne) conta circa una settantina di specie e si tratta di piante erbacee  e arbusti. La dafne è originaria dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa, e una decina sono presenti anche nella flora spontanea italiana.
Le dafne si distinguono due grandi gruppi,  le dafne sempreverdi e le dafne a foglia caduca.
Sono costituite da cespugli e vanno dalle specie nane alpine,di 10-15 cm di altezza,painte che taapezzano le pareti e le rocce fino alle specie più grandi, ampi arbusti, alti fino a 100-150.
Hanno foglie ovali sempreverdi e coriacee o caduche;i fiori sono piccoli, sono di colore rosato, giallo o verdastro, con un profumo intenso e gradevole; sbocciano in piccoli mazzetti all’ascella fogliare, o in cime all’apice dei rami giovani. La gran parte delle specie di dafne sono molto adatte per il giardino roccioso, le specie arbustive invece si adattano a produrre siepi in giardino.si coltivano semplicemente in particolare quelle italiane che danoi sono di casa.Sono molto caratteristiche e se non si usano come fiori per laurea vanno bene per il matrimonio.Si possono trovare le sepcie coltivate sulla consegna fiori a domicilio.

Le specie più diffuse sono:
Daphne mezereum
Detta anche fior di stecco, ha foglie caduche, si sviluppa in tutta Italia, ai bordi dei boschi e nei terreni incolti,anche a mille metri, il suo nome deriva dal fatto che i fiori rosa sbocciano a fine inverno, prima delle foglie, cosa che la rende molto particolare e bella da vedere in inverno.  Il loro profumo  è molto intenso anche a grande distanza dal piccolo arbusto, che in genere non supera il metro di altezza;  i frutti sono dati da piccole drupe  rosso vivace, e sono però velenose. Ama posti soleggiati,  terreno calcareo  fresco e umido.

Daphne odora
Dafne ad arbusto sempreverde originario dell’Asia,  coltivato in Cina e Giappone; a fine inverno o inizio primavera all’apice dei rami produce  piccoli fiori di colore rosa, molto profumati; da notare che  vengono utilizzati in Giappone per profumare la biancheria. É una pianta resistente al freddo, ama luoghi semi-ombreggiati, e un terreno molto ben drenato. Qui in Italia è consigliabile posizionarla in una zona del giardino abbastanza fresca, lontano  da raggi solari estivi soprattutto.

Daphne pontica
Un altro arbusto sempreverde, originario delle zone Caucasiche e della Turchia; in primavera all’apice dei rami sbocciano piccoli fiori di colore giallo verde che sono molto profumati anch’essi.Questa daphne è molto tollerante all’ombra,ama terreni ricchi e fertili, non eccessivamente asciutti.

Daphne laureola
Arbusto sempreverde originario dell’Europa e del nord Africa; ha piccoli fiori verdastri, leggermente profumati, a cui seguono bacche scure, velenose per gli essere umani, ma gradite agli uccelli. Non ama le zone molto calde soprattutto in estate .

Daphne cneorum
Piccolo arbusto tappezzante sempreverde, diffuso in  Europa; Foglie  di colore verde brillante e in primavera,  sbocciano fiori di colore rosa intenso e  molto profumati. Questa dafne cneoro ama terreni aridi e sassosi,con molto solo ed è molto adatta nei giardini a bassa manutenzione o nel giardino roccioso. In Italia si trova spontanea nelle zone collinari o montuose, fino a circa 2000 m.

Daphne alpina
Piccolo arbusto a foglie caduche diffuso in Europa meridionale e in Turchia mentre in Italia ed in tutta Europa è specie protetta, quindi di difficile reperimento ,  gli arbusti di daphne alpina sono piccoli, tondeggianti, sul metro di altezza; i fiori sbocciano in primavera,colore bianco, o verdastro,con un delicato  aroma di vaniglia.

Daphne striata
É una dafne tappezzante tipica della flora alpina, diffusa nelle zone montuose in tutta Europa e si sviluppa tra le rocce, sui pendii, nelle zone sassose e ben esposte al sole; non teme il freddo, però, soprattutto se coltivata in vaso non ama il caldo.  I fiori rosa sono piccoli e molto profumati.

Nonostante esistano varie decine di specie di dafne, in vivaio se ne trovano poche,perche molte in Italia sono specie protetta.
Le dafne sono facili da coltivare, però in un fresco e umido giardino ma in un soleggiato e secco giardino mediterraneo non sono a loro agio infatti sono spontanee nelle zone prealpine e alpine. La gran parte delle specie che si possono trovare in vivaio sono sempreverdi, ma le esigenze colturali sono molto simili per tutte e due:  amano un terreno fertile,  ben drenato e fresco, però senza ristagno idrico; soprattutto in zone semiombreggiate con un po’ di sole in certi momenti della giornata soprattutto per le foglie. Infatti  giova loro mantenere sul terreno uno spesso strato di pacciamatura sulle radici per proteggerle da sole o troppa acqua perchè le loro radici sono molto delicate..A ogni rinvaso può corrispondere un biennio di assenza di fiori, o anche la morte dell’arbusto. Sono quindi più indicate per la terra in giaridno. Le specie alpine amano i giardini rocciosi, con terreno  ben drenato, e posizioni soleggiate . Si evita il ristagno di acqua ma vuole annaffaiature regolari ,in particolare in estate. Non serve potare.Possono venire propagate per seme, o anche per talea,  in primavera inoltrata o in estate.   Dopo aver maneggiato frutti, semi, talee, ricordare di lavarsi accuratamente le mani, perché tutte le parti della pianta sono velenose.

DALIA

Pubblicato: giugno 25, 2014 in Uncategorized

daliaLa pianta della Dalia fu introdotta in Europa alla fine del XVIII secolo a scopi culinari  ma il gusto spiacevole dei bulbi e la bellezza della fioritura estiva l’hanno fatta diventare un bellissimo fiore da giardino. É originaria del Messico.
Dopo una selezione dei coltivatori i  fiori  della specie selvatica hanno dato via a diverse specie di fiori di dalia molto differenti, semplici, semi doppi,doppi, con petali larghi, corti o affilati.
I colori di questa pianta sono davvero tanti e di tantssime sfumature, dal rosso al giallo all’arancio al blu al viola, con striature bianche, rosse, gialle e bellissime tonalità che larende la regina del giardino. Fiorisce da luglio ai primi freddi.
Sono bulbose e si mettono in piena terra da metà marzo a maggio, su terreni ben dissodati in profondità, ricchi e freschi e ama le posizioni in piena luce.

Quando la pianta cresce si deve annaffiare con regolarità e spesso, e conviene aggiugnere del fertilizzante per piante fiorite nella terra e eliminare i fiori secchi perchè gli altri fiori si sviluppino al meglio e si evitino attacchi di pidocchi e afidi.
Appena si avvicinano i primi freddi si devono togliere dal terreno e far riposare i bulbi dopo averli fatti asciugare per un po’ di giorni in luogo fresco e asciutto per tutto l’inverno, al buio fino alla primavera quando si ripiantano nuovamente. Se curata adeguatamente la pianta di dalia cresce abbondatemente e i bulbi si possono ingrandire e quando succede è bene tagliarli in vari pezzetti ognuno però deve avere uno o due germogli, farli seccare e piantaare ogni pezzetto in modo che si sviluppino tante nuove piantine.
LE varietà nane si sviluppano bene anche in vaso, si devono piantare su terreno  composto per metà di terra vegetale eventualmente aggiunta di sabbia, metà terriccio da piantagione arricchito in fertilizzante per  bulbi.

curare il phloxSi tratta principalmente di una pianta dai fusti eretti e con foglie strette di colore verde più o meno chiaro. E’ possibile ammirare questa pianta durante la tarda primavera, quando fiorisce, e può raggiungere un’altezza massima fino ai 120 centimetri. Questa pianta richiede una posizione luminosa ed ama ricevere il sole diretto per diverse ore durante l’arco della giornata. Quindi, preoccupatevi di scegliere la posizione migliore per la phlox.

Per quanto riguarda l’innaffiatura, poi, è necessario in primavera e durante l’estate intervenire con regolarità, in maniera tale che il terreno rimanga umido tra un’innaffiatura e l’altra. In autunno e in inverno le annaffiature dovranno essere ridotte in modo sensibile.

Passando alla concimazione, poi, vi consigliamo di usare dello stallatico maturo e un fertilizzante liquido per i fiori, mescolandolo all’acqua, dandolo almeno due volte al mese.

by Melody Laurino

Coltivare un cactus dei mirtilli

Pubblicato: marzo 3, 2014 in Uncategorized

fiori-giardinaggio-16Questo cactus originario del Messico può crescere fino a raggiungere circa i quattro metri di altezza, contraddistinguendosi per il suo fusto di colore verdeblù, e durante la bella stagione fiorisce pure: ma scopriamo come coltivarlo. Ci sono tanti negozi di vendita fiori online dove trovare tutte le spiegazioni di coltivazione e dove spedire fiori.

Il cactus dei mirtilli proviene dal Messico e, con il suo portamento slanciato e il suo colore a cavallo tra il verde e il blu, può conferire al giardino un aspetto insolito: ma quali sono le accortezze da adottare per coltivarla al meglio?

Prima di tutto, questo cactus deve essere esposto alla luce diretta del sole, e secondariamente, deve essere piantumato in un terreno di tipo sabbioso, che assicuri un elevato livello di drenaggio per la pianta, mentre che, per quanto riguarda le innaffiature, le stesse debbono essere fatte solo quando il terreno si asciuga del tutto. La spedizione di fiori avviene con ordini anche on line a domicilio.

Bisogna prestare attenzione che il cactus dei mirtilli non venga mai innaffiato eccessivamente, giacché le radici potrebbero marcire o, ancora, anche gli afidi e la cocciniglia possono costituire un problema piuttosto serio.

Quando arieggiare il prato

Pubblicato: giugno 13, 2013 in Uncategorized

arieggiare il prato

Se desideri dare un tocco di maggiore bellezza al tuo giardino, non potrai certamente fare a men di occuparti dell’arieggiatura del tuo prato.

Tra i primi interventi da effettuare per rendere migliore il proprio giardino vediamo per l’appunto quella dell’arieggiatura. Questa, insieme ad altre impotanti cose, sarà da farsi non appena iniziano ad esserci le prime giornate calde – solitamente in marzo oppure in febbraio per le località di mare – ed è perfetta da eseguire sui prati comuni, dove si trovano molte graminaceee.

Questo tipo di prato, difatti, è contraddistinto dalla presenza di diverse piante perenni che a lungo andare possono creare dei tappezzamenti per nulla piacevoli da vedersi, soprattutto se si è desiderosi di avere un tradizionale manto erboso, proprio come quelli che si vedono nei campi da golf.

Oltre all’arieggiatura, una volta all’anno è necessario rimuovere il feltro per dissodare la terra e le varie zolle; in questo modo, si perfette di migliorare l’apparato radicale dell’erba. Sarà utile anche armarsi di un comune rastrello, perfetto per eliminare i detrisi che rimangono sul prato.